Habemus San Giovenale: eccellenza e innovazione dalla terra dell’Alta Tuscia
Tra le colline dell’Alta Tuscia nasce Habemus San Giovenale, un luogo dove negli anni hanno preso forma sogni e desideri!. Sotto la guida di Emanuele Pangrazi l’azienda si è fatta notare nel mondo del vino, sia in Italia che all’estero, con vini che raccontano una storia fatta di passione, legame con la terra e visione.
La visione di Emanuele Pangrazi
Emanuele Pangrazi non è solo il fondatore di San Giovenale, ma anche il fulcro di un progetto che ha radici profonde nella terra e nello spirito dell’Alta Tuscia. L’idea di creare una cantina che potesse competere con le migliori al mondo nasce nel 2006, spinta dalla volontà di produrre vini che fossero l’espressione autentica di un territorio spesso sottovalutato.
“Volevo creare qualcosa di straordinario, un vino che fosse il frutto di un equilibrio perfetto tra natura, lavoro e impegno” racconta Pangrazi.
Per raggiungere questo obiettivo, Emanuele ha scelto di coltivare varietà di uve tradizionalmente associate alla Valle del Rodano, come Grenache, Syrah, Carignan, Malvasia Nera e Cabernet Franc, adattandole con successo al terroir unico dell’Alta Tuscia.
Un terroir eccezionale
Il territorio che circonda San Giovenale è uno dei segreti del successo dell’azienda. Situato in un’area di origine vulcanica, il suolo è ricco di minerali che cedono ai vini una complessità aromatica unica.
Il clima, con estati calde e inverni miti, è ideale per una maturazione lenta e uniforme delle uve. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte donano ai vini freschezza e profondità rendendoli particolarmente longevi.
Emanuele ha lavorato duramente per preservare e valorizzare queste caratteristiche naturali, adottando pratiche agricole rispettose dell’ambiente e della biodiversità.
Filosofia agricola: un approccio biologico e sostenibile
L’azienda San Giovenale opera secondo principi di agricoltura biologica certificata puntando su metodi che rispettano i cicli naturali della terra e minimizzano l’impatto ambientale.
- Coltivazione ad alberello: Questo sistema di allevamento, tradizionalmente utilizzato in climi caldi, consente di ottenere uve di altissima qualità, grazie a una maggiore concentrazione di aromi e sapori.
- Bassa resa per ettaro: Con una produzione di soli 25 quintali per ettaro, l’approccio di San Giovenale privilegia la qualità rispetto alla quantità.
- Uso di compost naturale: I vigneti sono fertilizzati con compost organico, ottenuto dai residui delle potature e da altre materie naturali per mantenere la salute del suolo e stimolare la biodiversità.
Due vini, due capolavori
San Giovenale produce due vini rossi che incarnano perfettamente la filosofia dell’azienda: l’Etichetta Bianca e l’Etichetta Rossa.
Etichetta Bianca
Questo vino è un blend di Grenache, Syrah, Carignan e Malvasia Nera. Elegante e intenso con profumi complessi di frutti rossi, spezie dolci e note balsamiche.
- Al naso: Aromi di ciliegia, prugna, liquirizia e un tocco di pepe nero.
- Al palato: Strutturato, vellutato e con una freschezza che lo rende perfetto per lunghi invecchiamenti.
Etichetta Rossa
Un Cabernet Franc in purezza che rappresenta una delle massime espressioni di questo vitigno. L’Etichetta Rossa è un vino potente ed elegante, capace di sorprendere per la sua profondità e complessità.
- Al naso: Note di ribes nero, cacao, tabacco e spezie orientali.
- Al palato: Tannini setosi, un corpo pieno e un finale lungo e persistente.
Il processo produttivo: tra tradizione e innovazione
Il viaggio di ogni bottiglia di Habemus inizia con una vendemmia manuale, che si svolge nella seconda metà di settembre. Ogni grappolo viene attentamente selezionato per garantire che solo le uve migliori vengano utilizzate.
La vinificazione avviene in serbatoi di acciaio, con una macerazione di 15 giorni per estrarre i profumi e i tannini che caratterizzano i vini Habemus.
- Affinamento: Dopo la fermentazione, il vino matura per due anni in barrique di rovere francese, un passaggio che contribuisce a sviluppare profumi complessi e una struttura equilibrata.
- Riposo in bottiglia: Prima di essere messo in commercio, il vino trascorre almeno sei mesi in bottiglia per affinarsi ulteriormente e raggiungere la sua piena espressione.
“Ogni dettaglio del processo è pensato per creare un vino che racconti una storia,” spiega Pangrazi.
L’impatto internazionale di San Giovenale
Nonostante la produzione limitata, i vini Habemus hanno rapidamente conquistato l’attenzione di critici e appassionati in tutto il mondo. Le recensioni entusiaste e i punteggi elevati ottenuti nelle principali guide enologiche sono la prova del successo di un progetto che ha saputo unire tradizione e modernità.
Pangrazi non nasconde il suo orgoglio per i riconoscimenti ottenuti, ma sottolinea che il suo obiettivo principale rimarrà sempre e comunque quello di creare vini che raccontino l’anima del territorio!