I Tre Monti di Matelica, nelle Marche, nasce dall’impegno della famiglia Pettinelli, che da generazioni coltiva vigne alle pendici del Monte San Vicino. Una cantina piccola ma identitaria, legata al territorio e dedicata a esprimere attraverso il Verdicchio di Matelica vini di autenticità e memoria. Tra le sue etichette più evocative si distingue il 18.12.1918 – Verdicchio di Matelica DOC Spumante Extra Brut Metodo Classico, un vino che non solo racconta la qualità di un territorio, ma custodisce anche un frammento di storia familiare. Sull’etichetta è riportata infatti la trascrizione di una lettera ritrovata nella tenuta, scritta da una parente ai fratelli nel Natale del 1918. In quelle righe si esprimeva la speranza di rivedersi presto a Matelica per trascorrere insieme il giorno di Natale, pur con la preoccupazione di non avere più notizie del terzo fratello, prigioniero in Germania. Un messaggio di attesa, affetto e desiderio di riunione che la famiglia ha voluto trasformare in memoria viva attraverso questo vino.
Vinificazione
Il 18.12.1918 nasce da uve Verdicchio clone matelicese a grappolo serrato provenienti da vigneti collinari esposti a sud a circa 450 metri di altitudine, impiantati diciotto anni fa su terreni sciolti con tendenza all’argilloso e allevati a guyot doppio con densità di 2600 ceppi per ettaro. La vendemmia avviene manualmente nei primi giorni di settembre. Le uve vengono lavorate in riduzione, pressate in modo soffice sotto vuoto e il mosto subisce una decantazione statica a freddo. La fermentazione primaria si svolge in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata di 14-15 °C, utilizzando lieviti selezionati e dura circa dieci giorni. Dopo la prima fermentazione il vino rimane in acciaio a contatto con i lieviti, così da arricchirsi di struttura e complessità. La presa di spuma avviene poi con il metodo Martinotti lungo, cioè una rifermentazione in autoclave d’acciaio pressurizzata che non dura poche settimane, come nel Martinotti classico, ma diversi mesi. Questo processo più lento e prolungato consente di ottenere uno spumante più fine ed elegante, con perlage persistente e maggiore cremosità al palato, senza rinunciare alla freschezza e alla tipicità del Verdicchio.
Degustazione
Al calice si presenta luminoso, con un perlage fine e bolle persistenti. Al naso sprigiona note delicate di fiori bianchi e sentori di erbe aromatiche che richiamano il territorio. In bocca è fresco e scattante, sostenuto da una piacevole vena salina che allunga il sorso e ne esalta la sapidità. La persistenza finale è elegante e minerale, con una chiara impronta di Verdicchio.