Cédric Bouchard è uno dei nomi più influenti e visionari della nuova generazione di vigneron della Champagne. La sua cantina, situata a Celles-sur-Ource, nel cuore della Côte des Bar, rappresenta un modello di produzione artigianale, radicale e profondamente territoriale. Il marchio “Roses de Jeanne”, creato in onore di sua nonna Jeanne, identifica le cuvée più personali, tutte provenienti da singole parcelle, singole varietà e singole annate.
Fondato all’inizio degli anni 2000, il Domaine lavora con una filosofia profondamente rispettosa del suolo e della vigna. Le pratiche agricole sono biologiche e biodinamiche, anche se non sempre certificate, e l’obiettivo dichiarato è l’espressione pura del terroir, con minimi interventi sia in vigna che in cantina. Cédric rifiuta l’assemblaggio classico tipico della Champagne, preferendo vinificare ogni parcella separatamente per rivelarne le caratteristiche uniche.
In cantina, i mosti di prima pressa fermentano con lieviti indigeni in acciaio inox (mai in legno), senza bâtonnage, chiarifica o filtrazione. Tutti i vini sono non dosati (zero dosage), con pressioni leggermente inferiori alla media champenoise, per offrire un’effervescenza più fine e naturale. La produzione è volutamente molto limitata, con rese bassissime e una selezione maniacale delle uve.
Le sue cuvée – tra cui Les Ursules, Côte de Val Vilaine, Bolorée, e la preziosa La Presle – sono diventate oggetto di culto tra appassionati e critici internazionali. Ogni bottiglia riflette un’idea precisa: un vino di Champagne può (e deve) essere trattato come un grande vino d’autore, capace di raccontare un luogo, una stagione e una mano.
Vinificazione
Questo Champagne viene realizzato secondo la filosofia di “un plot, una varietà, un’annata, zero dosage”. Le uve di Chardonnay, raccolte manualmente al perfetto grado di maturazione, vengono pressate delicatamente e solo il mosto fiore viene utilizzato. La fermentazione avviene in acciaio inox con lieviti indigeni, senza bâtonnage, filtrazioni o chiarifiche, per rispettare in pieno l’espressività del terroir. In bottiglia avviene la seconda fermentazione con lieviti spontanei; grazie a una presa di spuma lenta e fredda, si ottengono bollicine sottili (circa 4 bar, meno della norma Champagne), che conferiscono eleganza e vinosità al vino. Il vino affina sui lieviti per almeno 38 mesi in bottiglia prima del dégorgement, senza alcuna aggiunta di zuccheri (zero dosage), per esaltare struttura, purezza e tensione minerale del prodotto.
Degustazione
La Haute-Lemblée 2019 seduce con aromi di limone caramellato, mandorla fresca e timo selvatico mentre al palato il vino è verticale, teso, con bollicine fini e retrogusto salino.