Lammidia è una cantina naturale situata in Abruzzo, a Villa Celiera in provincia di Pescara. Le vigne si trovano a circa 700 metri di altitudine nella Contrada Vagnola. I fondatori sono Marco Giuliani e Davide Gentile, amici di lunga data che hanno avviato il progetto da zero con la passione per il vino naturale.
Il loro motto è “100% uva e basta”. Producono vini con fermentazione spontanea senza aggiungere prodotti chimici e senza chiarifiche o filtrazioni. I residui in bottiglia sono considerati un segno di genuinità. Utilizzano materiali naturali come cemento, vetroresina e anfore di terracotta. Spesso progettano contenitori su misura e sperimentano con macerazioni carboniche e fermentazioni con bucce. I vigneti sono gestiti in modo naturale senza interventi di agronomi o tecnici industriali. Molti dei vini Lammidia si collocano su gradi alcolici relativamente bassi rispetto a vini convenzionali, con un’impronta di leggerezza e bevibilità.
Vinificazione
Il Rosso Casanova nasce nel 2014, quando Lammidia ha deciso di piantare Pinot Noir accanto al Montepulciano già presente nella zona. Una scelta audace, perché il Pinot Noir è un vitigno notoriamente delicato e complesso da vinificare. Dopo sette vendemmie di sperimentazioni, la 2022 è la prima annata che l’azienda considera matura e capace di rappresentare appieno l’idea di questo vino. Le uve vengono diraspate a mano, segue una semi-macerazione carbonica con follature quotidiane e un contatto con le bucce di circa due settimane. L’affinamento avviene in botti di rovere che donano equilibrio e complessità al profilo finale.
Degustazione
Il Rosso Casanova 2022 si presenta con un colore rosso rubino tenue e brillante. Al naso emergono note di frutti rossi freschi, fragoline di bosco e ribes, accompagnate da un accenno floreale e da un tocco salmastro, riflesso della mineralità del terreno ricco di calcare. In bocca è elegante, succoso e dinamico, con un’alcolicità contenuta che ne esalta la freschezza. I tannini sono fini e delicati, la struttura è leggera ma persistente, con un finale minerale che sottolinea la vocazione del vigneto d’altura. È un Pinot Noir sorprendente, frutto di una visione coraggiosa che unisce il carattere del vitigno alla forza identitaria del territorio abruzzese.