Podere Giodo nasce nel 2002 dalla visione e dall’esperienza di Carlo Ferrini, uno degli enologi più premiati e influenti d’Italia, già consulente per alcune tra le migliori cantine italiane (Ornellaia, Castello di Brolio, Petrolo, Brancaia). Dopo decenni di lavoro per altri, Ferrini decide di creare un proprio progetto vitivinicolo, scegliendo come luogo d’elezione Montalcino, patria del Brunello e simbolo della tradizione toscana.
La tenuta si estende su 5 ettari vitati situati nella zona di Sant’Angelo in Colle, nella parte sud del territorio di Montalcino, a circa 300 metri di altitudine. I suoli sono composti principalmente da galestro e pietra calcarea, elementi ideali per il Sangiovese, poiché garantiscono drenaggio e mineralità.
La gestione agronomica è sostenibile e rispettosa della natura, con trattamenti minimi, lavorazioni a mano e un forte focus sulla qualità del frutto. La selezione clonale dei ceppi di Sangiovese è una delle firme stilistiche di Giodo: Ferrini ha personalmente scelto e impiantato le varietà che più si adattavano al microclima e al suolo della tenuta.
Vinificazione
In cantina si lavora con attenzione artigianale e sensibilità moderna: fermentazioni in tini troncoconici in legno da 5 ettolitri, macerazioni lunghe, lieviti indigeni e uso calibrato del legno in affinamento (tonneaux da 700 litri di rovere francese, usati e nuovi). Il risultato è un Brunello che equilibra concentrazione, eleganza e finezza, senza eccessi.
Degustazione
Colore rubino luminoso. Al naso si esprimono fragole selvatiche, ciliegie rosse, peonia, cenni di terra umida, spezie dolci, menta e rosmarino. Al palato è elegante, fresco, con tannini levigati e finale minerale di grande persistenza.
Il Brunello 2020 di Podere Giodo ha raccolto recensioni straordinarie da critici internazionali:
97/100 – James Suckling: “elegante… profilo fresco di fragole, ciliegie, peonie… tannini vellutati… lungo, persistente e raffinato. Beve già bene ma durerà decenni.”
96/100 – Wine Advocate (Monica Larner): “equilibrato, intensità media-alta… ciliegia e ribes incorniciati da lavanda e rosmarino… tannini perfettamente gestiti… contemporaneo e generoso.” (bevibilità 2026–2043)
93/100 – Vinous (Eric Guido): “modello di purezza… bouquet di rosa, salvia, spezie… acidità motivante, tannini dolci e finale lungo e speziato.” (bevibilità 2026–2036)
93/100 – Ian d’Agata: “rosso vivido… floreale e speziato, tannini nobili, finisce lungo e sarà apprezzato da molti.”
93/100 – Wine Spectator: “menta e erbe selvatiche su prugna e ciliegia, tannini decisi intrecciati con frutto e lunga persistenza.” (bevibile da 2027 a 2042)