Ulysse Collin rappresenta una delle espressioni più luminose e autentiche della Champagne artigianale contemporanea. Fondata nel 2003 da Olivier Collin nel villaggio di Congy, nel cuore della Côteaux du Petit Morin, ha saputo trasformare un piccolo domaine familiare in una realtà di culto per gli appassionati. Dopo un’esperienza decisiva con Anselme Selosse, Collin ha abbracciato una filosofia produttiva che mette al centro il rispetto assoluto per il terroir e la natura, adottando pratiche viticole sostenibili, senza diserbanti né pesticidi sistemici. Ogni parcella viene coltivata e vinificata separatamente, per esprimere al massimo l’identità del suolo, con viti che raggiungono anche i sessant’anni d’età. In cantina, Olivier lavora con lieviti indigeni, fermentazioni spontanee e senza chiarifica né filtrazione, lasciando che il vino maturi lentamente in barrique borgognone, con dosaggi minimi, a testimonianza di una ricerca costante di purezza, finezza e profondità. I suoi Champagne, spesso mono-cépage e parcellari, non sono semplici etichette, ma racconti liquidi di una terra e di una visione. Oggi Ulysse Collin è considerato un riferimento imprescindibile nel panorama degli Champagne di vigneron, apprezzato in tutto il mondo da sommelier, collezionisti e amanti del vino autentico.
Vinificazione
La vinificazione del Les Pierrières V18 avviene attraverso una fermentazione alcolica spontanea con lieviti indigeni in barrique borgognone usate, senza chiarifica, filtrazione o stabilizzazione. La fermentazione malolattica avviene in modo completo e naturale. Il vino viene poi affinato sur lattes per un periodo compreso tra 48 e 60 mesi, con un dosaggio Extra Brut inferiore a 3 g/l, e la sboccatura varia in base al lotto di produzione. Questo processo artigianale consente di preservare l’integrità del terroir e la finezza espressiva dello Chardonnay.
Degustazione
Nel calice si presenta con un colore giallo dorato intenso, attraversato da un perlage fine e persistente. Al naso sprigiona un bouquet profondo e stratificato, con note di agrumi maturi, scorza di lime, fiori bianchi, menta e sfumature di burro, crosta di pane e marzapane. Emergono anche sentori minerali che richiamano la selce e il gesso del suolo di origine. Al palato è teso e salino con un’acidità netta che dona slancio e precisione. Il sorso è ampio, succoso e strutturato, ma sempre elegante, con una mineralità spinta che lascia una traccia gessosa persistente anche dopo diversi minuti.