Ganevat è uno dei nomi più iconici del Jura e, più in generale, della viticoltura francese artigianale. Dopo anni di esperienza in Borgogna da Jean-Marc Morey a Chassagne-Montrachet, Ganevat è tornato negli anni ’90 a Rotalier, nel cuore del Jura, per occuparsi della piccola azienda di famiglia fondata nel 1650. La filosofia di Ganevat è basata su pratiche biodinamiche rigorose, senza uso di sostanze chimiche né in vigna né in cantina. Le fermentazioni sono spontanee, i vini non sono filtrati, e molto spesso non viene aggiunta solforosa nemmeno in fase di imbottigliamento. Jean-François crede fermamente nell’espressione autentica del terroir: ogni vino racconta la storia del suo vigneto.
Vinificazione
Il vino nasce da uve Gamay e Poulsard provenienti da vigneti biologici del Beaujolais, coltivati senza chimica di sintesi e nel pieno rispetto della biodiversità. Dopo la raccolta manuale, i grappoli vengono lasciati interi per affrontare una macerazione semi-carbonica in tini di legno conici, secondo la tradizione naturale del Beaujolais. La fermentazione parte spontaneamente, grazie ai lieviti indigeni presenti sull’uva, senza aggiunta di solfiti o di additivi enologici.
Durante la macerazione, che dura pochi giorni, l’estrazione è delicata e controllata, per preservare la freschezza del frutto e la fragranza del varietale. Dopo la fermentazione, il vino affina per circa 9 mesi in grandi botti di rovere (foudre), dove riposa senza chiarifica né filtrazioni spinte. L’imbottigliamento avviene senza solfiti aggiunti, mantenendo intatta la vitalità e la naturale espressività del vino.
Il risultato è un rosso spontaneo, vivace e succoso, che racconta la mano artigiana di Jean‑François Ganevat e la purezza del Gamay più autentico.
Degustazione
Al naso regala profumi irresistibili di fragoline, lampone e note floreali leggere, con un sorso fresco, diretto, dalla trama succosa e salina.