Thomas Batardière è uno dei volti più interessanti della nuova generazione di vignaioli naturali della Loira, attivo nel cuore dell’Anjou, nei pressi di Rablay-sur-Layon. Dopo gli studi di cinema a Parigi, scopre la viticoltura lavorando con Jo Pithon e successivamente con Patrick Corbineau, approfondendo i principi dell’agricoltura biodinamica. Nel 2012 fonda il suo domaine, iniziando con poco più di un ettaro.
Oggi gestisce circa 3,5 ettari di vigneti, coltivati secondo i dettami biodinamici certificati Demeter, con grande rispetto per la biodiversità e senza uso di chimica di sintesi. I suoli di scisto, tipici della zona, conferiscono ai suoi vini una forte impronta minerale. Il vitigno protagonista assoluto è il Chenin Blanc, che interpreta con uno stile essenziale, puro e vibrante.
La vinificazione avviene con fermentazioni spontanee, senza l’uso di lieviti selezionati, e con interventi minimi in cantina. L’uso della solforosa è ridotto al minimo o completamente assente, e molti vini non sono né filtrati né chiarificati. Thomas utilizza contenitori come foudres, botti usate e acciaio inox, lasciando che ogni parcella esprima la propria identità.
I suoi vini sono apprezzati per la precisione, freschezza e trasparenza espressiva, e godono di un crescente successo sia in Francia sia all’estero. Produzioni limitate, approccio artigianale e una sensibilità contemporanea rendono ogni bottiglia firmata Batardière un piccolo manifesto di terroir e autenticità.
Vinificazione e Affinamento
Vendemmia: manuale, con attenta selezione dei grappoli maturi e sani.
Pressatura: diretta e soffice, senza macerazione.
Fermentazione: spontanea con lieviti indigeni, condotta in parte in acciaio inox e in parte in botti di rovere usate (principalmente tonneaux da 500 litri, di 2–6 anni).
Malolattica: svolta naturalmente, senza inoculo.
Affinamento: 10–12 mesi sulle fecce fini, prima in legno, poi travasato per breve periodo in acciaio per chiarificazione naturale e stabilità.
Imbottigliamento: senza filtrazione né chiarifica, con una dose minima di solforosa (1–2 g/hl) per garantire integrità e longevità del vino.
Degustazione
Profumo di frutta matura, note marine, accenni terrosi e pietrosi. In bocca silenziosa tensione minerale, salinità, acidità vibrante e medium‑body con una trama tannica leggera collegata a un finale terroso e iodato.